L’orto di Galileo

Schermata 2015-01-03 alle 18.13.37Al concorso del 2005, per aggiudicarsi l’onore di allargare l’orto botanico più antico del mondo (quello dell’Università di Padova, del 1545), si erano presentati in tantissimi: tra gli altri, David Chipperfield, Mario Bellini, Dominique Perrault. Alla fine, però, la passione per la biodiversità ha vinto sul nome altisonante. L’orto che vedremo (a partire da quest’estate, quando aprirà ufficialmente al pubblico) è stato infatti progettato dallo studio VG Associati, diretto da Giorgio Strapazzon. Non un’archistar né un botanico ma un uomo la cui passione per la natura è autentica e informata. Strapazzon ama ripetere che «non ci siamo noi al centro del mondo, ma le piante», e ricordare che «se le specie vegetali scomparissero, gli uomini si estinguerebbero; ma se avvenisse il contrario, in 200 anni ogni traccia del nostro passaggio sarebbe cancellata per sempre».

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